Sono le parole di apertura dell’articolo di Avvenire del 23 aprile 2020, che racconta l’esperienza del rosario quotidiano, la S. Messa all’aperto e l’adorazione eucaristica del nostro Villaggio della Speranza.
In questi due mesi di isolamento da lockdown, sempre più spesso è capitato di farsi prendere da sentimenti di incertezza, solitudine, a volte paura. Nel nostro Villaggio, è il caso di dirlo, la ‘speranza’ è stata di nome e di fatto il filo conduttore di queste settimane.
La prima iniziativa è stata il rosario comunitario in collegamento streeming grazie alla tecnologia (qua i ragazzi si sono dimostrati preziosi alleati dei più anziani tra noi!): un appuntamento quotidiano che ha subito coinvolto moltissime famiglie, contribuendo anche a mantenere un contatto umano, a distanza, tra le persone. Ad uno di questi collegamenti ha partecipato anche l’Arcivescovo Matteo Zuppi, come testimonia la foto qua sopra!
La seconda fortuna di cui hanno goduto i nostri abitanti, è stata la possibilità di celebrare la S.Messa domenicale, grazie ad una speciale organizzazione: i 4 sacerdoti del Villaggio, hanno celebrato all’aperto, negli spazi verdi delle Corti del Villaggio, dando la possibilità alle persone di seguire la celebrazione, affacciati dalle loro finestre.
Il risultato di questa iniziativa, autorizzata dall’Arcivescovo, è stata la possibilità di godere dell’eucarestia, in piena sicurezza e nel rispetto delle regole, anche durante il lungo periodo di isolamento.
Infine, la speranza ha continuato ad abitare il nostro Villaggio, anche nelle ore diurne e notturne dell’adorazione eucaristica. Questa iniziativa non è una novità, da diversi mesi si svolge tre giorni alla settimana nella Cappellina del Villaggio, ed anche durante questo periodo di isolamento è stata mantenuta viva, con la presenza di una sola persona in preghiera e adorazione.
Questo luogo speciale che è il Villaggio della Speranza, lo è stato ancora di più nelle ultime settimane.
L’articolo di Avvenire, a firma Giorgio Paolucci, racconta queste esperienze e la storia della nostra Opera, l’articolo è consultabile cliccando qua.